I lavori del Consiglio Nazionale di Torino appena conclusosi hanno registrato lo scorso 15 novembre un importante momento istituzionale che è conciso con l’esame e la successiva approvazione di alcune integrazioni/modificazioni al Codice Deontologico.
Tutela dell’ambiente e AMR hanno fatto il loro esordio assumendo un ruolo rilevante nella deontologia dei medici veterinari.

In questi ultimi anni si sta diffondendo una significativa trasformazione nell’approccio alla salvaguardia dell’ambiente ed i medici veterinari, con l’integrazione apportata all’Art. 1 - così come integrata dall’approfondimento predisposto ad hoc – nonché all’art. 15, hanno avvertito l’opportunità di ribadire che non ci può essere una prospettiva di sviluppo che non tenga conto della minimizzazione dell’impatto ambientale di processi e prodotti. 
Dal confronto registratosi in argomento è emersa la consapevolezza che serve un innalzamento del livello di preparazione dei medici veterinari. La professione del medico veterinario sente la responsabilità civile ed etica nel proporsi, con tutte le sue forme ed organizzazioni, nello studio dell’accoppiata rischio ambientale/salute umana e, di conseguenza, nell’orientare le scelte delle politiche della prevenzione.  In questo contesto ogni medico veterinario si impegna ad operare nel rispetto di un Codice di deontologia adeguato all’obiettivo e secondo il principio di responsabilità che può trasformare ogni suo gesto in positivi esiti futuri soprattutto per le giovani generazioni.  
Un segno evidente della volontà di attualizzare e proiettare nel futuro l’azione della categoria e poi rappresentato dall’introduzione della previsione per la quale “il Medico Veterinario promuove e sostiene l’impiego prudente, responsabile e consapevole degli antimicrobici anche per il contrasto all’antimicrobicoresistenza” (art. 48). 
Rafforzare la sorveglianza dell’antibiotico-resistenza in ambito veterinario come attività stabile e rappresentativa della realtà del nostro paese è un impegno che la Federazione intende assumersi migliorare il sistema di sorveglianza nazionale per rappresentatività, capacità di integrazione dei dati provenienti da fonti diverse e tempestività del feed-back analitico ma anche e soprattutto per migliorare il coordinamento tra il settore veterinario ed umano per l’individuazione precoce, segnalazione tempestiva e risposta coordinata, specie per allerte su nuovi fenomeni/nuove resistenze.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI