La FNOVI è tornata ad occuparsi della nota della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione – sottoscritta congiuntamente dai Direttori Silvio Borrello e Gaetana Ferri – che dispone che i medici veterinari liberi professionisti, in assenza di risorse umane a diposizione delle Autorità competenti, potranno essere dalle stesse chiamati a far fronte alle richieste di visite ante mortem in caso di macellazione d’urgenza assumendo la qualifica di ‘veterinario ufficiale’, sempreché siano ‘liberi da qualsiasi conflitto di interesse’.  

In una missiva indirizzata ad entrambi i firmatari della nota in commento, la Federazione ha commentato che in un tale ambito l'attività del medico veterinario libero professionista non potrà mai essere considerata potenzialmente priva di conflitti di interesse: non potrà esserlo qualora il medico veterinario esercitasse la propria attività professionale in allevamento, e ancor meno quando esistessero rapporti di collaborazione medico veterinario – macellatore. Il rapporto economico diretto medico veterinario/allevatore (macellatore?) costituisce di per sé fattore di conflitto.

Oltre a ciò la Federazione ha osservato che la compilazione del certificato ufficiale in caso di MSU al di fuori del macello (Allegato V)  presuppone l’espletamento di una attività di farmacosorveglianza che non è nella disponibilità dei medici veterinari liberi professionisti.

La Federazione ha pertanto indicato come “irrinunciabile il ripristino di contingenti organici di medici veterinari SSN che devono essere adeguati e sufficienti per assicurare l’erogazione dei LEA a tutela della salute animale e della sicurezza alimentare”.

Dopo aver stigmatizzato i contenuti delle diverse determinazioni adottate in ambito regionale, che hanno fornito letture peculiari in merito al “conflitto di interessi”, la nota della Federazione si conclude puntualizzando “che il ‘veterinario aziendale’ - nella accezione prevista dalla DM 7 dicembre 2017 - è figura non assimilabile ad altri soggetti medici veterinari che agiscono nelle aziende zootecniche, in quanto dotato di requisiti professionali e di specifica formazione, con compiti e responsabilità definiti dalla Legge, con l’obiettivo di concorrere con l’Autorità competente a completare il sistema nazionale di epidemio-sorveglianza e valutazione del rischio”.