La complessità del caso di Lyssavirus WCBV, confermato il 27 giugno scorso in un gatto domestico di Arezzo, dopo la costituzione del "Gruppo di Lavoro per la gestione e il controllo dei Lyssavirus", istituito dal Ministero della Salute, induce ora all’elaborazione di una serie di raccomandazioni precauzionali generali di "massima cautela" rivolte ai cittadini, ai medici veterinari e agli enti preposti, dalle ASL agli IZS fino ai Centri di gestione della fauna selvatica.

Le precauzioni da adottare sono contenute in una nota congiunta (0014882-03/07/2020-DGSAF-DGSAF-P)delle Direzioni generali di Sanità Animale (DGSAF - Direttore Silvio Borrello) e della Prevenzione Sanitaria (DGPREV – Direttore Giovanni Rezza), inviata alle Regioni e a tutti gli addetti ai lavori.

Si tratta di misure precauzionali che andranno osservate "almeno fino a quando non sarà chiaro il ruolo epidemiologico svolto dai pipistrelli".

Il documento definisce in quali casi si debba parlare di caso "sospetto" nei mammiferi domestici, nei selvatici e nei chirotteri. Per ciascuna specie vengono date indicazioni operative rivolte ai medici veterinari liberi professionisti, ai CRAS (Centri di Recupero della Fauna Selvatica), al personale che si occupa di chirotteri su tutto il territorio nazionale, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.