Dieci anni dalla attivazione del TRACES (TRA de Control and Expert System) e dopo l'entrata in vigore del Regolamento 576/2013/UE un convegno organizzato a Brussels è stato occasione per scambio di informazioni, esperienze e proposte per risolvere le criticità sulla documentazione che accompagna le movimentazioni degli animali da compagnia. 

Nel 1990, con la Direttiva 90/425/CEE, venne dichiarato il primo impegno per introdurre un sistema informatico che collegasse le autorità veterinarie con l'obiettivo di facilitare lo scambio di informazioni fra autorità competenti. Ma la realizzazione di ANIMO non era una priorità e il sistema fallì in breve tempo e stessa sorte la ebbe il successore SHIFT. Bisognerà quindi attendere il 2003 per il sistema TRACES che divenne completamente attivo nel 2006. 
In questi dieci anni sono cambiate molte circostanze, sono entrate in vigore nuove norme comunitarie ma anche nazionali e risulta evidente la necessità di aggiornamento ma soprattutto di armonizzazione. Il convegno How can the Pet Passport and TRACES systems be improved?, al quale Fnovi ha partecipato e organizzato a Brussels lo scorso 21 e 22 giugno da VIER PFOTEN/ FOUR PAWS e dalla Rappresentanza dello stato tedesco di Assia in U in collaborazione con FVE, è stato l'occasione per discutere tra esperti di situazioni reali, casi pratici ma anche per conoscere preziose attività finalizzate a contrastare frodi e illeciti che hanno gli animali come vittime principali. Oltre al Rapporto sono state pubblicate anche le presentazioni dei relatori.
Impossibile riassumere in poche righe due intensi giorni di lavori che hanno confermato, anche alla presenza della collega della Commissione, tutte le criticità di un sistema creato per facilitare i viaggi di cani, gatti e furetti a seguito dei proprietari e che quindi non è adatto a sostenere la mole di movimentazioni né tanto meno a prevenire traffici illegali.
Anche il passaporto mostra criticità e apre possibilità che facilitano le situazioni che dovrebbe prevenire.
Come ha detto uno dei relatori, il passaporto ha il peso che gli vogliamo dare e al momento il "peso" è molto leggero tanto più se l'anagrafe canina, per limitarci ad una specie, resta a discrezione degli Stati Membri.
Sempre per citare un relatore, è curioso come la Commissione non voglia considerare le connotazioni di salute pubblica delle movimentazioni di animali da compagnia.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI