È una vera bomba quella che si sta abbattendo in queste ore sulla Commissione Centrale per gli Esercenti le professioni sanitarie (CCEPS), l’organo di giurisdizione speciale chiamato ad esprimersi come giudice d’appello sui ricorsi dei medici veterinari e di tutti gli altri esercenti le professioni sanitarie rispetto alle decisioni assunte dagli ordini provinciali in materia di violazioni disciplinari degli iscritti agli albi professionali.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della normativa che disciplina la composizione della CCEPS "nelle parti in cui si fa riferimento alla nomina dei componenti di derivazione ministeriale". Nella sentenza, depositata il 7 ottobre u.s., si fa riferimento all'art. 17, primo e secondo comma, lettere a), b), c)  d) e e) del Decreto Legislativo C.P.S. n. 233/1946 (Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell’esercizio delle professioni stesse) che disciplina la Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie, prevedendone i criteri di nomina e di composizione.

Dopo la lunga attesa per questa sentenza, i giudici della Consulta hanno sancito l'illegittimità Costituzionale della norma, datata 1946, nella parte in cui si prevede la nomina di due componenti designati dal ministero della Salute che sceglie i “giudici” tra i suoi funzionari. Un chiaro conflitto d'interesse poiché il ministero, in cui ha anche sede la Commissione, è ente vigilante.
La Consulta ha messo in dubbio l’indipendenza e l’imparzialità della CCEPS in ragione della presenza, tra i suoi componenti, di soggetti legati alla pubblica amministrazione (in particolare al Ministero della Salute) si trovano ad essere anche coinvolti nel giudizio: una circostanza valutata in contrasto con l'articolo 108 della Costituzione Italiana che assicura l'indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali.
Resta ora da capire la sorte di tutti i procedimenti pendenti che sinora erano rimasti sospesi in attesa del pronunciamento della Consulta così come l’adozione del Decreto di nomina dei componenti per la sua costituzione per il quadriennio 2015 – 2019: circostanza che la FNOVI aveva  stigmatizzato in una nota indirizzata al Ministro Lorenzin.  
Il Presidente FNOVI ha commentato che serve subito una norma per far ripartire il sistema, a garanzia di tutti ed ha formulato l’auspicio che il Ministero faccia presto.

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