Ancora una volta la Federazione ribadisce di ritenere inaccettabile la procedura dell’affidamento di incarichi pubblici relativi all’esercizio di una attività medico veterinaria secondo il criterio del ‘maggior ribasso’. Per il Presidente FNOVI questa scelta non pone attenzione sulla straordinaria differenza che corre tra una prestazione intellettuale e l’erogazione di un qualsiasi altro servizio (per esempio di lavanderia o giardinaggio).

L’occasione per questo nuova esternazione è stata fornita dall’essere venuti a conoscenza di una procedura negoziata avviata dall’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti che ha pubblicato il disciplinare di gara per la procedura negoziata per l’affidamento di incarico di medico veterinario designato ai sensi dell'art. 24 del D. Lgs. 26/2014 per le esigenze dello stabulario dell'Ateneo D'Annunzio di Chieti, da aggiudicare sulla base del criterio del minor prezzo determinato mediante ribasso sul corrispettivo posto a base di gara.
Nella convinzione che il fenomeno della corsa al ribasso degli onorari debba essere sradicato alla base, FNOVI ha stigmatizzato la criticità legata alla prassi di acquisire prestazioni medico veterinarie a prezzi scontatissimi ed ha quindi denunciato il pericolo che una mera corsa al ribasso possa tradursi in una messa a repentaglio della sanità nonché del benessere animale.
Il principio di economicità - si legge nel testo trasmesso ai competenti uffici dell’Ateneo - può e deve essere derogato facendo riferimento più correttamente invece ai parametri per la liquidazione dei compensi per la professione regolamentata del medico veterinario così come disciplinati dal Decreto 19 luglio 2016, n. 165”.
Per la FNOVI non deve perdersi di vista che i servizi erogati dai professionisti sono prestazioni d’opera intellettuale che non possono essere sottoposte sic et simpliciter alle leggi del mercato e della concorrenza.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI