Nei giorni scorsi Fnovi ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze e ai Presidenti della Commissione Bilancio e della Commissione Finanze del Senato la richiesta di escludere dall’obbligo di fatturazione elettronica le fatture emesse per le prestazioni medico veterinarie, in analogia con quanto previsto per i medici e per i farmacisti.
A sostegno della richiesta è stato riportato un passaggio significativo del parere del Garante per la privacy.

Le fatture, di regola, contengono, infatti, dati, anche molto di dettaglio, volti ad individuare – spesso a fini di garanzia, assicurativi o per prassi commerciali - i beni e i servizi ceduti, con la descrizione delle prestazioni, i(..) Ciò, vale a maggior ragione anche per categorie di dati particolari e giudiziari, rilevabili da fatture elettroniche emesse, ad esempio, da operatori attivi nel settore sanitario o giudiziario. La presenza di informazioni non rilevanti a fini fiscali, è, peraltro, espressamente contemplata nel provvedimento dell’Agenzia (cfr. punto 1.4. del Provvedimento n. 89757), che tuttavia non ha individuato al riguardo nessuna specifica misura di garanzia volta ad assicurare il rispetto dei principi di limitazione della finalità, minimizzazione e riservatezza (art. 5, par. 1, lett. b), c) e f) del RGPD).

​Fnovi ha ricordato ai destinatari che le fatture delle prestazioni medico veterinarie sono considerate spese sanitarie e rientrano negli obblighi di invio tramite il Sistema Tessera Sanitaria dal 2016 finalizzato alla compilazione informatizzata della dichiarazione dei redditi e possono contenere elementi sensibili, ad esempio in caso della terapia di zoonosi che rientrano a pieno titolo nella medicina pubblica.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI