In questo momento di estrema difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da CoronaVirus COVID-19, d’intesa con il Consiglio di amministrazione, ENPAV ha deciso di adottare alcune misure straordinarie a supporto dei Colleghi iscritti: 

1) Sospensione pagamento contributi
Sospensione del pagamento dei contributi previdenziali in scadenza nel periodo dal 21 febbraio 2020 al 31 maggio 2020. Il provvedimento di sospensione riguarda tutti i contributi in scadenza (rateazioni, dilazioni, minimi, eccedenze; etc)
In ogni caso è lasciata la facoltà a chi volesse di effettuare i pagamenti oggetto di sospensione.
Non si darà luogo al rimborso dei contributi eventualmente già versati. 

2) Sospensione pagamento rate prestiti
Su richiesta degli interessati potranno essere sospesi anche i pagamenti della rate dei prestiti aventi scadenza nel periodo compreso tra il mese di marzo e fino alla fine di maggio. In questi casi slitterà in avanti la fine del piano di ammortamento. 

3) Borse lavoro giovani
La scorsa settimana sono partite n.42 Borse lavoro giovani. Vista la difficoltà del momento e volendo consentire ai giovani di svolgere la loro formazione in modo sereno e completo, è sospesa la prosecuzione dei progetti formativi almeno fino alla fine di aprile. E’ fatto salvo il caso in cui giovane e la struttura ospitante chiedano di continuare comunque a svolgere il tirocinio. 

4) Assemblea Nazionale
L’Adepp sta chiedendo al Ministero del Lavoro di spostare a giugno la data di approvazione del Bilancio. In ogni caso e a prescindere da quanto deciderà il Ministero, vista la precarietà della situazione, si valuterà di posticipare la data dell’Assemblea Nazionale.

Vi informo inoltre che l’Adepp sta chiedendo al Governo una modifica urgente al decreto legge 9/2020 sul Coronavirus. L’articolo 16 del Dl 9/2020 ha introdotto un’indennità mensile esentasse di 500 euro mensili per i lavoratori autonomi e liberi professionisti, ma ha escluso i liberi professionisti iscritti agli Enti di previdenza privati, fra cui i medici e gli operatori sanitari che sono in prima linea nell’affrontare il Covid-19. Limitare l’indennizzo ai soli lavoratori autonomi iscritti all’Inps è discriminatorio, poiché le risorse provengono dal Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, che è finanziato con risorse pubbliche e dunque derivanti anche dalle tasse pagate dai liberi professionisti e dalle stesse Casse previdenziali private. L’Adepp chiede dunque che l’indennità di 500 euro sia estesa a tutti i liberi professionisti indipendentemente dall’ente previdenziale a cui sono iscritti.