Le eccedenze alimentari potranno anche essere cedute "per il sostegno vitale di animali".
La Camera ha approvato le Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi.
Il provvedimento - risultante dall'unificazione nove proposte di legge- è stato emendato alla Camera e ora passa all'esame del Senato.
Ad oggi non esiste un censimento nazionale, della sua presenza e diffusione nelle case e presso privati. Iniziativa SIVAE per far emergere dati e tendenze.
“Il furetto appartiene a una specie domestica a tutti gli effetti, frutto di una domesticazione che risale ad almeno due millenni fa. Lo status di animale domestico del furetto è reso ufficiale da una dichiarazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ha valore giuridico. Il furetto, abituato da secoli a dipendere dall’uomo, difficilmente sopravvive in natura”.
"In Italia è necessario che venga riconosciuta al più presto la figura del veterinario aziendale". Intervista al Presidente Fnovi di Rainews 24.
Sui batteri resistenti ai farmaci il problema esiste e va monitorato, anche se la situazione in Italia è in netto miglioramento. La soluzione per evitare epidemie, tenere sotto controllo la quantità e qualità dei farmaci c'è: premiare le aziende più attente, e istituire la figura del veterinario aziendale". Lo dichiara il Presidente Fnovi, Gaetano Penocchio, in una intervista a Rainews24 sulla sicurezza alimentare negli allevamenti italiani.
Come deve comportarsi il medico veterinario europeo in assenza di un medicinale veterinario autorizzato nel proprio Paese?
La plenaria dell'Europarlamento, votando ieri gli emendamenti al Regolamento dei Medicinali veterinari, ha modificato l'uso in deroga (Art. 115) negli animali non dpa proposto a suo tempo dalla Commissione.
Buone prassi zootecniche per migliorare il benessere degli animali, limitare le malattie, prevenire l'antibioticoresistenza e garantire un'adeguata alimentazione ai capi allevati.
Per "buone prassi zootecniche"- secondo la definizione introdotta dal Parlamento Europeo si intende “la gestione e la cura di animali di allevamento da parte dell'uomo a fini lucrativi, garantendo nel contempo la salute e il benessere di detti animali attraverso il rispetto e la salvaguardia dei bisogni specifici di ciascuna specie e riducendo quanto più possibile la necessità di ricorrere a medicinali veterinari”.
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