MSD Animal Health e FVE hanno annunciato il lancio del programma ‘2018 Veterinary Student Scholarship’, nell’ambito del quale saranno bandite 36 borse di studio da 5,000$ ciascuna per altrettanti studenti iscritti al secondo e terzo anno delle facoltà di medicina veterinaria in Europa.
MSD e la FVE incoraggiano tutti gli studenti meritevoli a candidarsi.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 30 ottobre 2018.
Il processo di selezione si concluderà in dicembre e i vincitori saranno contattati in gennaio. L’erogazione delle borse è prevista per il prossimo febbraio.
Condizioni di eleggibilità e altre informazioni sono disponibili al link: https://www.eaeve.org/fileadmin/downloads/news/066_merck_fve_scholarship___announcement_2018_final.pdf

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI

In seguito all'approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del 9 agosto u.s., è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101 sulle disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale al Regolamento UE 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati). Il provvedimento entrerà in vigore il prossimo 19 settembre.
Il regolamento generale sulla protezione dei dati (General Data Protection Regulation - GDPR) affronta, tra gli altri, il tema dell'esportazione di dati personali al di fuori dell'UE e obbliga tutti i titolari del trattamento dei dati (anche con sede legale fuori dall'Unione europea) che trattano dati di residenti nell'Unione europea a osservare e adempiere agli obblighi previsti. Il GDPR mira a restituire ai cittadini il controllo dei propri dati personali e a semplificare il contesto normativo rendendo omogenea le disposizioni sulla privacy all'interno dell'UE. Dalla sua entrata in vigore, il GDPR ha sostituito i contenuti della Direttiva sulla protezione dei dati (Direttiva 95/46/CE) e, in Italia, ha abrogato le norme del Codice per la protezione dei dati personali (D.Lgs. n.196/2003) con esso incompatibili.

Con l’occasione si richiamano alcune disposizioni contenute nel GDPR:
•             vengono ampliate e caratterizzate le definizioni dei dati presenti nella corrente Direttiva. Oltre al dato personale, vengono definiti i dati genetici, quelli biometrici e quelli relativi alla salute, che consentono l'identificazione univoca o l'autenticazione di una persona fisica;
•             ciascuno stato membro UE dovrà istituire un'autorità indipendente per dare udienza ai reclami, effettuare indagini, sanzionare le infrazioni amministrative riguardanti la privacy. Le autorità sovrintendenti in ciascuno stato membro dovranno collaborare tra loro, assistendosi reciprocamente e organizzando operazioni congiunte. Qualora una ditta abbia più stabilimenti nell'UE, avrà un'unica autorità sovrintendente sulla base dell'ubicazione del proprio "stabilimento principale" (ossia il posto dove hanno luogo le principali attività di gestione);
•             il principio di responsabilità legato al trattamento dei dati personali resta ancorato (come nel Codice per la protezione dei dati personali) ad un concetto di responsabilità per esercizio di attività pericolosa, con una valutazione ex ante in concreto ed una sostanziale inversione dell'onere della prova. Per non rispondere del danno commesso derivante dal trattamento dei dati personali occorre sostanzialmente provare di aver fatto tutto il possibile per evitarlo;
•             i requisiti per le informative agli interessati rimangono e in parte sono ampliati. Essi devono includere il tempo di mantenimento dei dati personali e occorre fornire i contatti di chi controlla i dati e del funzionario preposto alla protezione dei dati;
•             un valido consenso deve essere esplicitamente fornito per la raccolta dei dati e per i propositi per i quali sono usati. Pertanto se la richiesta viene inserita nell'ambito di altre dichiarazioni essa va distinta e formulata con linguaggio semplice e chiaro. Condizione di validità del consenso al rilascio di dati personali è che le finalità per cui viene richiesto siano esplicite, legittime, adeguate e pertinenti. La sicurezza dei dati raccolti è garantita dal titolare del trattamento e dal responsabile del trattamento chiamati a mettere in atto misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI

Settima edizione del premio annuale istituito dalla FNOVI denominato “Il peso delle cose”.
I candidati al premio dovranno essere medici veterinari italiani (regolarmente iscritti ad un Ordine professionale - o che lo siano stati fino al pensionamento) che si siano particolarmente distinti per il loro impegno, all’interno e all’esterno della professione, rendendo benefici, oltre che a se stessi, alla collettività professionale o alla società in senso lato. Non un premio alla carriera, ma un premio a comportamenti che possano risultare esempi positivi da imitare.
Alla luce del Regolamento adottato, le candidature dovranno pervenire presso gli Uffici FNOVI entro il prossimo 15 settembre.

Nella prima edizione il premio è stato attribuito ai colleghi Giorgio Mellis e Sandro Lorrai con la loro coraggiosa relazione sulla ”Sindrome di Quirra”, successivamente il premio è stato assegnato alla collega Silvia Dotti, ricercatrice in un settore di avanguardia scientifica: lo sviluppo di metodi alternativi all’impiego di animali nella sperimentazione. Con l’assegnazione della terza edizione del premio al collega Giuseppe Di Giulio la FNOVI ha premiato la creatività e il concreto impegno di un medico veterinario italiano, ma anche l'opportunità per aprire gli occhi sulla realtà di un paese come la Tanzania.
Il premio “Il Peso delle Cose" dell’edizione 2015 è stato attributo ad Eva Rigonat per il suo contributo, attraverso lo sviluppo di numerose iniziative volte alla promozione dell'integrità della professione, allo sviluppo di un'etica della professione.
La FNOVI ha assegnato il Premio “Il peso delle cosenel 2016 alla Professione del medico veterinario e lo ha fatto premiando quei medici veterinari che, interessati loro malgrado nel filone d’inchiesta conclusosi con una sentenza di assoluzione perché “il fatto non sussiste”, hanno affrontato lo ’sguardo mediatico’ - ‘il peso delle cose’ appunto - con coraggio e dignità, continuando a lavorare, lottare e confidare nella giustizia, senza arrendersi e senza perdere la fiducia nella Professione.
Nel 2017, il premio annuale “Il peso delle cose”, giunto alla sesta edizione, è stato invece conferito a Stefania Pisani. Medico veterinario napoletano, Revisore dei Conti della FNOVI, che sta vivendo un dramma che riguarda tante donne e lo sta facendo agendo come sempre da protagonista, senza smarrimenti, e garantendo il suo quotidiano impegno all’associazione “noi ci siamo”, organismo nato con la volontà di accendere i riflettori su donne che hanno bisogno di grande sostegno.
Il Premio “Il peso delle cose” – Edizione 2018 sarà conferito in occasione del Consiglio Nazionale FNOVI di novembre 2018.

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Ufficio stampa FNOVI

In una nota diramata nei giorni scorsi in favore degli Ordini, Gaetano Penocchio ha colto l’occasione per richiamare l’attenzione sulle frequenti le notizie di aggressioni, anche gravi, subite dagli operatori sanitari durante lo svolgimento del loro lavoro. La violenza sugli operatori sanitari è un fenomeno che sta registrando una crescita preoccupante, ma viene ancora notevolmente sottostimato e sottovalutato in quanto le vittime tendono a non denunciare gli episodi.

Per questa ragione la Federazione - da sempre attenta al fenomeno, attiva nel denunciarlo ed empatica nel sostenere le vittime delle aggressioni – ha dichiarato la propria intenzione di offrire la massima collaborazione possibile alla Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del SSN del Ministero della Salute la quale ha richiesto di ricevere, con la consentita urgenza, ogni informazione nonché i dati sulle città nonché i presidi sanitari ove si sono verificati gli atti di violenza nei confronti di professionisti dell’area sanitaria.
Penocchio ha pertanto richiesto la collaborazione degli Ordini provinciali, presidi sul territorio, ai quali è stato richiesto di attivarsi per raccogliere i dati richiesti: un monitoraggio sugli episodi di violenza accaduti nonché un censimento dei luoghi dove si sono realizzati.
I dati così raccolti serviranno ad una efficace azione congiunta tra il Ministero della Salute, il Ministero dell’Interno e quella della Difesa, con la quale rimodulare un piano di utilizzo del personale militare, attualmente adibito all’operazione “Strade sicure”, anche per la sicurezza ed il controllo dei presidi sanitari.
Il sottosegretario alla Salute, Massimo Fugatti, in risposta ad un’interrogazione in commissione Affari sociali sulle iniziative per garantire l'incolumità del personale sanitario ha affermato che “il Ministro della Salute ha già inviato alla Presidenza del Consiglio, per il consueto esame preliminare, uno schema di disegno di legge governativo che intende affrontare in modo sistematico i vari aspetti del fenomeno”.

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Ufficio stampa FNOVI

Con una nota a firma congiunta il Presidente FNOVI, Gaetano Penocchio, ed il Presidente ENPAV, Gianni Mancuso hanno informato che il Consiglio di Amministrazione dell’Ente di previdenza ha definito una nuova procedura per il recupero dei crediti contributivi vantati nei confronti degli iscritti.
Quanto deliberato ha tenuto conto anche di quanto emerso in occasione dei lavori del Consiglio Nazionale dello FNOVI dello scorso aprile a Stresa (VB).
Il Consiglio di Amministrazione ha definito un iter di recupero diversificato a seconda dell’entità del debito dell’iscritto, che si tratti di debiti nuovi oppure maturati al 31 dicembre 2017.

Procedura di recupero operativa dal 1 gennaio 2019 - Per i debiti contributivi che matureranno dal prossimo anno, la procedura di recupero prevede una prima attività di sollecito svolta dagli uffici dell’Ente. Le attività di sollecito hanno inizio nel mese di luglio e terminano al 31 marzo dell’anno seguente, quando gli iscritti morosi riceveranno un atto di diffida con invito a regolarizzare la propria posizione entro i successivi 30 giorni e preavviso che, in caso contrario, la riscossione del debito maturato sarà affidata all’Agenzia Entrate Riscossione SpA (ex Agenzia delle Entrate).
All’atto di diffida potranno verificarsi tre situazioni: la regolarizzazione da parte dell’iscritto, la richiesta di dilazione del debito o nessun riscontro; nell’ultimo caso, l’Ente segnalerà la posizione dell’iscritto moroso al Presidente dell’Ordine. La segnalazione avviene anche in caso di mancato pagamento di due rate del piano di dilazione approvato dall’Ente.Se l’insolvenza persiste, la riscossione viene affidata appunto all’Agenzia Entrate Riscossione SpA. In una prima fase si tratta di una procedura di “riscossione precoattiva”, che si trasforma in “coattiva” in caso di perdurante morosità.
L’ultima fase prevede la richiesta di cancellazione dall’Ordine per i veterinari che non regolarizzano la posizione contributiva, anche a seguito della riscossione coattiva dell’Agenzia Entrate Riscossione.

Procedura di recupero operativa per i debiti maturati fino al 31 dicembre 2017 - Si tratta di debiti per i quali l’attività di recupero svolta da parte degli uffici è stata intensa - spiega l'ENPAV- e per i quali si è ritenuto di prevedere una procedura differenziata, a seconda che l’entità del debito sia inferiore o superiore a due annualità, dove per annualità si intende la contribuzione minima dell’anno del procedimento.
In caso di mancata regolarizzazione, quindi, i debiti inferiori alle due annualità saranno affidati all’Agenzia delle Entrate che attiverà una procedura di “riscossione pre-coattiva” e successivamente, ove il veterinario non paghi, una procedura di “riscossione coattiva”.
Per i debiti superiori alle due annualità, viene avviata direttamente la procedura di “riscossione coattiva”.
Per tutti i debitori, qualora la procedura di “riscossione coattiva” dell’Agenzia delle Entrate non dia esito positivo, l’Ente richiederà agli Ordini provinciali, la cancellazione dall’Albo per morosità.

La nota ha ricordato inoltre gli interventi che l'Enpav ha realizzato per il recupero delle morosità previdenziali. In particolare;
- a marzo ha richiesto la cancellazione dall’Albo per morosità degli iscritti già raggiunti da diffida nel 2016;
- a giugno ha inviato un sollecito a tutti i veterinari con un debito inferiore/uguale a due annualità;
- a luglio il sollecito ha riguardato anche gli iscritti con un debito superiore a due annualità. Da questo sollecito sono stati esclusi i veterinari, per i quali era già stata richiesta nel precedente mese di marzo la cancellazione dall’Ordine.
Il prossimo settembre l’ENPAV invierà un ultimo sollecito a tutti i veterinari che hanno un debito maturato al 31 dicembre 2017, indipendentemente dall’importo, e che non hanno regolarizzato la loro posizione, preannunciando il ricorso all’Agenzia delle Entrate Riscossione in caso di persistente morosità.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI