I medici veterinari che avranno avuto la possibilità di assistere questa mattina in diretta alla rubrica “Saró Franco”, approfondimento che il conduttore giornalista Franco Di Mare propone quotidianamente in uno dei programmi più popolari e longevi della Tv, avranno avuto la gradita sorpresa di sentir parlare di veterinaria.
Il giornalista ha esordito dichiarando di voler parlare di una categoria professionale che “crediamo di conoscere ma di cui sappiamo davvero poco e peraltro, quel poco che conosciamo, è frutto di stereotipi e luoghi comuni che ingabbiano i nostri giudizi e non ci permettono di apprezzare al meglio il suo lavoro e la sua funzione sociale”.
Franco di Mare oggi ha voluto parlare dei medici veterinari, confessando di avere in prima persona dovuto fare i conti con un eccesso di generalizzazione che lo induceva a distinguere i professionisti in due categorie: da una parte quelli a cui affidiamo gli animali d’affezione e, dall’altra, “quelli con la camicia a quadretti che vanno in giro in sidecar a salvare caprioli con le zampe impigliate in una staccionata …. che poi, per festeggiare, si fanno in paio di amari”.

L’intervento si è quindi sviluppato ad illustrare l’impegno che ogni giorno i medici veterinari esprimono nelle azioni di profilassi, di tutela, di controllo e di verifica della salute complessiva di animali ed uomini nel nostro paese. Ha quindi descritto la “relazione inconsapevole” che tutti abbiamo con i medici veterinari, a partire dall’operazione semplice del primo mattino che ci vede consumare il nostro cappuccino: dietro questa semplice operazione vi è un medico veterinario che ha eseguito test ed esami per garantire la sicurezza e salubrità del latte che stiamo consumando.
Ha commentato che la società li conosce poco i medici veterinari e poco sa del loro lavoro, e che questo contribuisce ad alimentare false credenze scientifiche (a proposito ad esempio del fenomeno della antibiotico-resistenza correlato all’indebito uso degli antibiotici in zootecnia). “La zootecnia, il comparto alimentare, la conservazione, la catena del freddo, la salute degli animali e, in definita, la nostra salute sono nelle mani di queste persone che noi fatichiamo persino a chiamare dottori, anche se lo sono a tutti gli effetti”.
La sua analisi è quindi proseguita dichiarando che le responsabilità affidate al comparto della veterinaria sono così ampie da meritare una attenzione maggiore. “Ci si accorge del lavoro del veterinario solo quando ci sono emergenze come la mucca pazza, l’aviaria … due terribili malattie che potevano migrare dagli animali all’uomo con esiti mortali. Se nel nostro paese i casi sono stati estremamente contenuti rispetto al resto del mondo, ciò è stato dovuto certamente al lavoro invisibile di questi medici, i cui controlli hanno costituito una barriera, una diga sanitaria, che ha impedito che quelle malattie mortali causassero gli stessi danni prodotti in altri paesi”.
L’organizzazione mondiale della sanità parla non a caso di “salute globale”: specie umana e specie animale come un unicum. Alla ricerca di una convivenza armoniosa dove ogni elemento, uomini, piante, animali ed ambiente vengono visti nella loro stretta correlazione.
Forse dovremmo pensarci la prossima volta che mangiamo un uovo o portiamo ‘Fido’ in ambulatorio. La nostra salute la dobbiamo anche a loro …. altro che amaro e sidecar!
Veterinaria … … sarà da oggi meno sconosciuta?

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Ufficio stampa FNOVI

La gestione delle prime domande di iscrizione nell’Elenco Pubblico Nazionale dei Veterinari Aziendali disciplinato nel Decreto del Ministero della Salute 7 dicembre 2017, ha indotto la FNOVI a fornire chiarimenti in materia di ‘conflitto d’interessi’.
Premessa quindi la considerazione che il conflitto di interessi “non è un comportamento (come la corruzione), ma una situazione, un insieme di circostanze che creano o aumentano il rischio che gli interessi primari possano essere compromessi dall’inseguimento di quelli secondari”, FNOVI ha ritenuto utile chiarire che non è nelle proprie intenzioni “affrontare/evitare le possibili situazioni di conflitto di interessi semplicemente negando ai medici veterinari, in possesso della specifica formazione richiesta, di comparire nell’Elenco Pubblico Nazionale dei Veterinari Aziendali, ma vuole richiamarli al dovere di assumersi la responsabilità personale di identificare, dichiarare, per poi affrontarle e risolverle, le situazioni problematiche”.

Con una nuova Circolare in argomento (Circolare n. 4/2019) è stata quindi diramata una nuova edizione del ‘FORM’.
La FNOVI – a proposito del conflitto d’interesse – ha informato di essere impegnata, anche con la collaborazione del Ministero della Salute, “nella determinazione di quadri regolamentari realistici, oltre che nel non facile compito di creare efficaci sistemi di gestione, con l’ausilio di procedure chiare e comprensibili”.
La Circolare ha inoltre ricordato e ribadito che il veterinario aziendale, oltre che essere iscritto nell’Elenco Pubblico Nazionale dei Veterinari Aziendali, dovrà essere formalmente incaricato dall’operatore come previsto dal Decreto del Ministero della Salute 7 dicembre 2017 e con le modalità indicate nel Manuale Operativo dove si legge che “Lo schema di designazione di cui all’allegato 3 del DM, firmato dall’operatore e controfirmato per accettazione dal VA, corredato di copia del documento di identità di entrambi, deve essere caricato a sistema sotto forma di pdf”. Il Manuale Operativo chiarisce che all’interno di ClassyFarm è presente una “maschera di revoca/autorizzazione” e che le operazioni di autorizzazione/revoca “saranno firmate elettronicamente in ClassyFarm”. Il modulo firmato da entrambi gli attori dovrà essere inviato via e-mail alla casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. allegando copia dei documenti di identità dei firmatari.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, è stato ricordato che al veterinario aziendale è richiesto di comunicare l’atto di designazione ricevuto anche al proprio Ordine di iscrizione (art. 3, comma 5, DM 7 dicembre 2017).

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Ufficio stampa FNOVI

Sono state pubblicate nella sezione “Chi siamo” del sito FNOVI le Linee di Indirizzo relative agli aspetti organizzativi, strutturali, procedurali, strumentali e di personale operativo per l’erogazione di adeguate prestazioni medico veterinarie nelle strutture per animali d’affezione.
La Fnovi ha ritenuto utile, alla luce del progresso della medicina veterinaria, stilare Linee di Indirizzo per l’adeguatezza delle prestazioni rese in termini di mezzi, personale e strumenti nelle strutture medico veterinarie per animali d’affezione, in relazione alla tipologia della struttura stessa e in coerenza con il Codice Deontologico e il Codice Europeo di Buone Pratiche Veterinarie.
 

Le Linee di indirizzo e le Buone Pratiche Veterinarie sono procedure di comportamento medico affinché la prestazione medica e chirurgica sia corretta, diligente e prudente, mettendo in campo tutte le procedure e i mezzi possibili per ridurre i rischi per il paziente, al fine della tutela del benessere, della salute degli animali e della salute pubblica.
Restano ovviamente ferme le previsioni dell’Accordo Stato Regioni e i relativi recepimenti regionali, comunque nell’attesa di un’auspicabile revisione di norme ormai non adeguate e obsolete che risalgono al 26 novembre 2003. Il documento prende in considerazione principi generali e aspetti di operatività quotidiana, modulandoli in relazione alla tipologia della singola struttura medico veterinaria con un duplice obiettivo: essere strumento di riferimento della professione e di comunicazione verso la pubblica opinione.
Queste Linee di Indirizzo sono state redatte anche a dimostrazione dell’attenzione che la professione stessa presta alle esigenze, espresse da un’utenza sempre più informata ed accorta, di aggiornamento e adeguamento.

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Ufficio stampa FNOVI

Il Comitato Centrale della Fnovi ha deciso di esplorare tramite un questionario on line completamente anonimo le modalità di accesso al lavoro dei laureati degli ultimi dieci anni.
La raccolta dei dati e la loro analisi appaiono necessarie per comprendere dove e come siano impiegati i giovani laureati e quali dovranno essere le (nuove) tipologie di comunicazione per far incontrare domanda e offerta di lavoro.
A tutti coloro che si sono iscritti dal 1 gennaio 2009 è stata oggi inviata una email (è stato scelto di non utilizzare la PEC per facilitare l’accesso al sondaggio) all’indirizzo presente nell’Albo Unico.
Nel corpo della mail sono descritte le finalità del sondaggio, il link e il codice univoco generato in automatico per compilare le 20 domande del questionario. Il codice consente di evitare compilazioni multiple che falserebbero la raccolta e analisi dei dati.

Sempre nella giornata odierna sono stati inviati ai rispettivi Ordini i codici univoci associati ai nominativi degli Iscritti che non hanno indirizzi di email nella schede dell'Albo Unico e Fnovi conta sulla consueta collaborazione per l'inoltro per consentire di raggiungere tutti i 9505 colleghi iscritti dal 1° gennaio 2009.
Tutti i dati raccolti saranno analizzati e il report verrà presentato al Consiglio nazionale del prossimo aprile. 
Il Comitato Centrale Fnovi si augura che la partecipazione sia quanto più ampia e ringrazia fin d'ora tutti i colleghi che parteciperanno. 

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Ufficio stampa FNOVI

È una ANSA di oggi 22 febbraio a commentare che è stato risolto quello che sembrava il principale problema sull'operatività della ricetta elettronica veterinaria (REV), ossia la mancata assegnazione dei dati necessari per accedere al sistema a circa della metà dei medici veterinari iscritti all'Ordine.
Sembra così essere tutto pronto per la partenza della ricetta elettronica veterinaria, dopo che lo scorso 15 febbraio il Ministero della Salute ha annunciato la firma del Decreto con le modalità operative della REV.

Con la creazione automatica delle credenziali di accesso al sistema, che verranno comunicate via posta elettronica certificata ai medici veterinari che non le avevano ancora richieste, cade quindi l'ultimo ostacolo per la definitiva entrata in vigore della ricetta elettronica veterinaria, inizialmente prevista per il primo gennaio di quest'anno.
La ricetta dovrà essere utilizzata dai veterinari in via esclusiva per tutti i medicinali a uso animale con obbligo di ricetta, tranne quelli con sostanze stupefacenti e psicotrope. Questa digitalizzazione renderà le cose più facili anche per il cittadino, che darà al farmacista un pin di quattro cifre e il proprio codice fiscale per poter ritirare il medicinale a uso animale.
Dopo il passaggio alla Corte dei Conti per il visto di legittimità, il Decreto dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel prossimo mese di marzo.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI