È arrivato l’atteso parere del Ministero della Salute: alla luce delle controindicazioni illustrate anche nel foglietto illustrativo del medicinale veterinario “Soliphen 60mg”, sarà consentito al medico veterinario avvalersi dell’uso in deroga di fenobarbital per uso umano per gli animali di piccola taglia (sotto i sei chili).
Al netto della descritta eccezione, dal 31 marzo p.v., momento in cui Soliphen risulterà disponibile nelle farmacie, non sarà più consentito l’uso in deroga di farmaci per uso umano basati sulla stessa sostanza.

Nella nota il MinSal non ha per il momento riscontrato la richiesta di Fnovi in merito all'utilizzo di preparazioni iniettabili per superare una criticità che rende impossibile la terapia di urgenza nei casi di crisi epilettiche o convulsive

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Comunicato stampa dell'Agenzia delle Entrate
28/02/2017
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Spazio anche alle spese veterinarie tra le voci mediche riportate nella dichiarazione precompilata. Dal 1 gennaio 2016, infatti, la platea dei soggetti interessati all’obbligo della trasmissione telematica dei dati è estesa anche alle strutture autorizzate alla “vendita al dettaglio dei medicinali veterinari” che, come previsto dalla legge di Stabilità 2016, sono quindi tenute a comunicare al Sistema tessera sanitaria (Sts) le spese, in questo caso quelle veterinarie, sostenute dai cittadini, ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata. Semplificazione e snellimento degli adempimenti, non è necessario l’obbligo di conservazione della ricetta.

In particolare, come chiarisce la risoluzione 24/E, diffusa oggi, in occasione dell’inserimento delle spese veterinarie nella precompilata, non è necessario conservare la prescrizione medica ai fini della detrazione, essendo sufficiente lo scontrino “parlante”.
Si tratta quindi di un ulteriore chiarimento sulla via della semplificazione e dello snellimento degli adempimenti a carico dei contribuenti, grazie all’introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata. In cosa consiste la detrazione per le spese veterinarie In pratica, come ricordato dal documento di prassi, è possibile detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie sostenute nell'anno, fino ad un importo massimo di 387,34 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro (Cfr. circolare n. 207 del 2000). Il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti.
La possibilità di portare in detrazione tali esborsi, prosegue la risoluzione, è inoltre limitata alle sole spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva, mentre non sono detraibili le spese per la cura di animali destinati all'allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell'esercizio di attività commerciali o agricole, né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite. Le spese per le quali non scatta la detrazione.
La risoluzione conclude facendo chiarezza sulle singole voci di spesa che comunque non possono usufruire della detrazione del 19%. In particolare, ne sono escluse le spese per mangimi speciali e per antiparassitari perché tali prodotti non sono classificati come farmaci veterinari da parte del Ministero della Salute.

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Gaetano Penocchio, con una nota indirizzata ai Presidente della FNOMCeO, Roberta Chersevani, e della CAO, Giuseppe Renzo, ha espresso l’intenzione della FNOVI di aderire alla petizione lanciata contro la pubblicità ingannevole in ambito sanitario e di volerla promuovere presso i propri organismi provinciali affinché l’eco di questa iniziativa raggiunga tutti gli iscritti agli Albi professionali dei medici veterinari.
La petizione, che può essere sottoscritta attraverso la piattaforma Change.org (link: https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-stop-pubblicit%C3%A0-medico-od-priva-parere-correttezza-ordine-medici-tutelare-salute) in pochi giorni ha già raggiunto circa 5.300 sostenitori.

La FNOVI plaude al progetto così promosso e ricorda di aver colto ogni occasione per sottolineare che i professionisti devono affermarsi quali interlocutori credibili ed autorevoli, evitando il ricorso a messaggi privi di informazioni scientifico-professionali e nei quali si prescinda dal valore e dal rispetto della propria professionalità.
La FNOVI scende così in campo per questa mobilitazione, nella convinzione che le liberalizzazioni intervenute in materia di pubblicità sanitaria consentano agli iscritti agli Albi professionali di promuovere la propria attività scegliendo il messaggio ed i mezzi che reputano più opportuno, a patto che la comunicazione sia informativa, veritiera, corretta, trasparente e rispetti il decoro professionale.
Il principio della tutela dell'interesse e della salvaguardia della Salute (art 32 della Costituzione) si realizza anche attraverso un adeguata e corretta informazione” si legge nella petizione, e la FNOVI lo sostiene da sempre.

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La FNOVI ha cominciato a discutere della necessità di mettere a punto un nuovo Codice Deontologico per i medici veterinari e, con l’intento di declinare un nuovo articolato che possa meglio riflettere l'evoluzione della professione, ha avviato una fase di consultazione con gli Ordini provinciali al fine di raccogliere le loro proposte, i commenti e le eventuali modifiche da apportare al Codice Deontologico.
Questa fase si concluderà nei primi giorni di febbraio quando il testo risultante dalla proposte di modifiche/emendamenti suggerite sarà reso disponibile sul portale della Federazione per una consultazione pubblica aperta a tutti gli stakeholder.

Concluso questo momento, competerà quindi al Comitato Centrale della Federazione tirare le somme ed elaborare il testo definitivo del Codice Deontologico che, previa propria delibera, sarà portato alla definitiva valutazione ad approvazione dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini provinciali in occasione del Consiglio Nazionale previsto per la prossima primavera (7-9 aprile 2017).
Nell’auspicio dei Consiglieri della Federazione, l’iter così avviato vuole essere un ulteriore passo avanti nella costruzione di una sempre più consapevole identità professionale dei medici veterinari.

Il CVMP (Committee for Medicinal Products for Veterinary Use) dell'EMA ha concluso e pubblicato la procedura di valutazione per i medicinali contenenti ossido di zinco da somministrarsi per via orale negli animali che producono alimenti per l'uomo. A causa delle preoccupazioni relative ai potenziali rischi per all'ambiente e l'aumento della prevalenza di batteri resistenti agli antibiotici derivanti dall'utilizzo di prodotti contenenti ossido di zinco si è reso necessario effettuare una valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Per i prodotti interessati contenenti ossido di zinco, il bilancio è stato valutato dal CVMP come negativo in quanto i benefici per quanto concerne la prevenzione della diarrea del suino non sono in grado di superare i rischi per l'ambiente. Il Comitato ha sottolineato l'esistenza reale del rischio di una co-selezione di resistenze a carico di microorganismi, associata all'utilizzo dell'ossido di zinco, tuttavia tale rischio non è risultato quantificabile. Il Comitato pertanto, sulla base di tali premesse, ha raccomandato all'Europa il rifiuto della concessione di nuove autorizzazioni all'immissione in commercio dei medicinali veterinari contenenti ossido di zinco, nonchè la revoca di tutte quelle presenti attualmente sul mercato.
Il Comitato per i medicinali per uso veterinario (CVMP), istituito presso l'Agenzia europea per i medicinali, è responsabile per la predisposizione di pareri su questioni concernenti i medicinali per uso veterinario.