Ci sarà tempo per tutto il 2017 per mettersi in pari con i crediti ECM relativi al triennio 2014 – 2016, potendo acquisire sino al 50% del punteggio complessivo (150 crediti al netto di esoneri ed esenzioni). A stabilirlo è la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, che ha deliberato in tal senso nella riunione del 13 dicembre scorso.
Nel corso della stessa riunione sono stati poi fissati i nuovi criteri per l’assegnazione dei crediti agli eventi da parte dei provider per triennio 2017-2019.

Anche per il triennio 2017-2019 saranno 150 i crediti da maturare, fatti salvi esoneri, esenzioni, ed eventuali altre riduzioni (vedi delibera del 4 novembre u.s.).
Meccanismo premiante per i professionisti che, nel precedente triennio, si siano dimostrati “virtuosi”: la Commissione ha infatti previsto una riduzione di 15 crediti per i sanitari che abbiano soddisfatto il proprio dossier formativo individuale, alla quale si sommano uno “sconto” di 30 crediti per coloro che abbiano acquisito tra 121 e 150 crediti, o di 15 crediti se il punteggio si assesta tra 80 e 120.

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In occasione del Convegno nazionale "Le professioni sanitarie ed il sistema Ecm tra presente e futuro" organizzato a Roma lo scorso 23 novembre, Sergio Bovenga - Presidente del Consorzio CoGeAPS che gestisce i crediti formativi di tutte le 30 professioni sanitarie (oltre 1.000.000 di professionisti) – ha riassunto i dati. L'evento ha rappresentato un'occasione di confronto sul tema della formazione continua tra mondo ordinistico, Commissione Nazionale Formazione Continua, Ministero della Salute, provider e professionisti nonché per annunciare le nuove regole del triennio 2017-19 nonché quelle del dossier formativo che andrà a regime nel nuovo triennio.

Un cambiamento si ha anche sulle riduzioni - ha spiegato Bovenga - nel triennio 2014-2016 si poteva fruire di uno sconto di 45 crediti se si erano totalizzati nel triennio precedente tra 105 e 150 crediti, di 30 crediti con un bilancio tra 51 e 100 crediti, di 15 crediti (che equivale all'obbligo di raggiungere 135 crediti in questo triennio) se si erano totalizzati fra 30 e 50 crediti. Per il 2017-19 varranno solo due riduzioni: 30 crediti abbuonabili se nel triennio 2014-2016 si sono raggiunti tra 121 e 150 crediti e 15 crediti se si sono raggiunti da 81 a 120 crediti”. Si dà per inteso che i professionisti si formano di più e si eliminano i target minimi e massimi da conseguire ogni anno.
Bovenga ha inoltre sottolineato che, sulla scia delle determine appena licenziate dalla Commissione Ecm, sarà possibile autocertificare i crediti per autoformazione (entro il limite del 10% nel triennio) non solo ai liberi professionisti ma a tutti i professionisti. Di conseguenza, scende il livello di formazione accreditata da dover attestare; “fatto cento l'obbligo formativo sarà sufficiente al professionista presentare un 40% di crediti tratti da eventi organizzati da provider, mentre per il restante 60% potrà attingere da autoformazione, corsi all'estero, tutoraggi, pubblicazioni scientifiche ed altre opportunità”.
L'adesione al dossier formativo non sarà obbligatoria ma volontaria e sarà incentivata con un bonus di 30 crediti. Bovenga ha spiegato che “Il dossier nasce come possibilità data ai professionisti di programmarsi il percorso in base alle reali esigenze dettate dall'attività quotidiana. Tre le macro-aree sulla cui base il singolo deciderà di fissare i propri obiettivi formativi: tecnico-professionale, di processo e di sistema; un chirurgo, ad esempio, potrebbe avere più interesse ad approfondire in settori tecnico professionali, al contrario un medico che si occupa di organizzazione sanitaria avrà più interesse ad aggiornarsi in obiettivi di processo o di sistema. Per ogni area il professionista aderente indica una percentuale corrispondente al fabbisogno. Per ottenere il bonus occorre la compresenza di tre condizioni: che il dossier venga programmato, che le aree risultino coerenti con il profilo di attività e che almeno il 70% dei crediti a consuntivo sia ottenuto in coerenza con quanto indicato in relazione al proprio profilo a inizio triennio. Se le tre condizioni si realizzano si ha diritto a un bonus di 30 crediti di cui 10 scontati nel triennio 17-19 e 20 nel successivo”.
Bovenga ha quindi ricordato che per certificare il raggiungimento del debito formativo il professionista deve recarsi all'Ordine che accede al suo profilo e stampa la certificazione, accreditato dal sistema. A chi ha assolto in modo parziale all'obbligo formativo, l'Ordine rilascia un'attestazione con i corsi fatti.

(Fonte: www.doctor33.it)

Lo “sportello per la consulenza fiscale e tributaria” resterà aperto anche il prossimo anno. L’iniziativa della Federazione avviata lo scorso anno proseguirà oltre che per gli iscritti nell’anno 2016 anche in favore dei neo iscritti del 2017: il servizio di assistenza fiscale sarà accessibile sia attraverso l’invio di quesiti all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (con riscontro nelle 72 ore), nonché digitando il seguente numero telefonico 335.6417664.

Rivolgersi allo “sportello per la consulenza fiscale e tributaria” non comporterà mai, in nessun caso, costi a carico del professionista: il servizio è completamente gratuito per gli aventi diritto.
La Federazione confida nella collaborazione dei presìdi provinciali affinché informino i giovani neoiscritti della possibilità di avvalersi di questo servizio che, oltre che delle richieste di assistenza fiscale per la soluzione delle problematiche da affrontare all’avvio dell’attività professionale, potrà essere investito, ma solo dai giovani colleghi iscritti nel 2016, anche della richiesta di specifici servizi: a costoro che presumibilmente avranno già prodotto un reddito per l’anno di riferimento, sarà infatti offerta assistenza per la compilazione della dichiarazione dei redditi e per il calcolo delle proprie imposte.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI

Proseguirà anche nel prossimo anno l’impegno della Federazione in favore dei Medici Veterinari che si iscriveranno per la prima volta ad un Ordine Provinciale.
La FNOVI ha rinnovato in favore dei giovani professionisti - che si iscriveranno all’Ordine per la prima volta nel corso del 2017 - la sottoscrizione di una polizza-convenzione che prevedrà la copertura inerente la Responsabilità Civile Professionale nel corso dell’intera annualità.
La polizza è stipulata senza tacito rinnovo, pertanto il singolo Medico Veterinario dovrà dotarsi, alla scadenza della copertura, di una polizza assicurativa a contraenza personale e potrà farlo continuando ad avvalersi delle condizioni previste sulla base dell'accordo quadro vigente tra FNOVI, Marsh e HDI Assicurazioni e conoscibili accedendo alla piattaforma informatica già attivata.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI

Ad oggi, sono ormai ben 234 i focolai di Blue Tongue registrati negli allevamenti di ruminanti domestici in Veneto, con il rischio concreto di determinare notevoli danni al comparto agro-zootecnico, un settore che nella nostra regione vale circa 10 miliardi del PIL prodotto e che dipende in gran parte dalla capacità di salvaguardare il patrimonio zootecnico dalla diffusione di malattie infettive, unita alla conseguente attitudine imprenditoriale a garantire nella produzione la sicurezza alimentare.
A lanciare l'allarme è la FROV, la Federazione Regionale degli Ordini Veterinari del Veneto, che – in un comunicato stampa diramato in argomento –ricorda che “le normative comunitarie individuano come responsabile dei controlli pubblici nel settore della salute animale e della sicurezza alimentare, il veterinario; inteso come professionista che assicura, tramite le sue competenze e conoscenze, il supporto ai processi decisionali di natura economica e politica per la salute pubblica. Allo stesso tempo, le stesse normative comunitarie e le linee guida ministeriali, pretendono che i controlli messi in atto dall’autorità pubblica siano obbligatoriamente efficaci, ossia che siano in grado di contrastare realmente malattie infettive contagiose, al fine di garantire il rispetto delle regole previste dalle norme sulla sicurezza alimentare”.

Lo scatenarsi di un’epidemia di questa portata - scrive la FROV - dimostra che "l’efficacia dei controlli dipende anche dalle risorse messe in campo e dai relativi modelli organizzativi gestionali adottati. E qui arrivano i nodi al pettine, perché negli ultimi anni la Regione Veneto, per scelte politiche, ha sensibilmente ridimensionato la veterinaria pubblica, riducendo gli organici e le strutture complesse di riferimento, di conseguenza indebolendo la struttura di regia regionale".
Gli Ordini del Veneto fanno notare che "sono mancati il riconoscimento ed il coordinamento dei veterinari aziendali e la consueta istituzione di un tavolo di lavoro che includesse gli ordini professionali nelle discussioni e nelle misure atte al corretto e tempestivo sviluppo della campagna vaccinale".
La FROV, che ha sempre segnalato alla classe politica le gravi criticità che hanno caratterizzato la Veterinaria Pubblica e Privata in questi anni, ora chiede agli Amministratori del Veneto “di prestare più attenzione alle richieste di collaborazione che la professione veterinaria pubblica e privata lancia, considerando l’attuale situazione epidemiologia in Veneto, dove oltre alla Blue Tongue, aleggia il potenziale pericolo rappresentate da altre malattie virali, quali la West Nile e la Lumpy Skin Disease. A dimostrazione che non si deve mai abbassare la guardia”.

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