È nata ieri a Roma, con la firma dello Statuto presso la sede del Consiglio Nazionale Ingegneri, l’associazione “ProfessionItaliane”.
Una iniziativa del CUP ed RPT alla quale partecipano i Consigli Nazionali degli Ordini e dei Collegi e le Federazioni delle professioni ad essi aderenti. L’Associazione nasce con lo scopo di rappresentare le istanze dei professionisti italiani e conseguire un più efficace coordinamento della presenza e della partecipazione istituzionale degli Ordini e dei Collegi.
“ProfessionItaliane” realizzerà iniziative unitarie, di rilievo nazionale ed internazionale, per la tutela e la promozione dei valori di libertà propri e delle prerogative etiche e morali delle professioni. Ma anche per contribuire al progresso ed alla crescita sostenibile del Paese.
"Alla luce dell'attuale e delicata situazione politica, la firma di questo Statuto è un atto importante e non solo simbolico per rivendicare la funzione economica, sociale e sussidiaria dei professionisti iscritti agli Ordini e ai Collegi. Mettiamo a disposizione le nostre competenze per la ripresa del Paese duramente colpito dalla crisi sanitaria ed economica", spiegano Marina Calderone, Presidente del CUP e Armando Zambrano, coordinatore di RPT.
"Dopo quasi un anno di emergenza, in cui sono state disattese le nostre richieste di essere parte attiva nella definizione delle misure per contrastare il Covid e di poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e della salute, con questa Associazione vogliamo rappresentare con forza e in maniera unitaria il contributo che è in grado di dare chi conosce bene il tessuto produttivo, le sue difficoltà e ha gli strumenti per favorire le semplificazioni necessarie. In vista delle prossime consultazioni con le parti sociali, siamo a disposizione del Presidente incaricato di formare il nuovo governo, Mario Draghi, cui auguriamo buon lavoro", concludono.
Leggi il comunicato stampa
I Servizi Veterinari hanno tempo fino al 28 febbraio 2021 per completare le registrazioni dei controlli in materia di anagrafe/condizionalità effettuati sul territorio di competenza nell’anno 2020.
Dopo questa data, precisa la circolare del Ministero della Salute, l’applicativo informatico su Vetinfo.it non permetterà più l’inserimento dei dati inerenti al 2020.
Il MInistero ricorda anche che il Servizo Veterinario deve monitorare con attenzione gli stabilimenti che risultano inattivi e i cui elenchi territoriali, con indicazione dei dati anagrafici, sono disponibili in BDN, per intervenire con opportuni provvedimenti, inclusa l’eventuale registrazione di chiusura attività in BDN.
Sul portale del Sistema Tessera Sanitaria è stato pubblicato il calendario aggiornato con le scadenze per l'invio dei dati di spesa veterinaria da parte dei soggetti tenuti.
Nel documento - anche in allegato - è precisato che i dati delle spese relative all'anno 2020 devono essere inviati entro il giorno 16 marzo 2021 (art. 16-bis, comma 4, DL 26/10/2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19/12/2019, n. 157)
La notizia è pubblicata anche nella home del STS
Da una recente notizia pubblicato su Panorama pare che uno spin-off italiano, in collaborazione con un’azienda statunitense, stia mettendo a punto un vaccino per SARS-CoV-2 da utilizzarsi nei gatti ed in altre specie animali.
Abbiamo chiesto una delucidazione al prof. Nicola Decaro e pubblichiamo la sua risposta:
"Come già puntualizzato nell’articolo in questione, la mia posizione è di assoluta contrarietà rispetto alla registrazione di un vaccino per COVID-19 nei gatti. È vero che questi carnivori rispetto ai cani sono più sensibili all’infezione sostenuta da SARS-CoV-2 e, in condizioni sperimentali, sono stati in grado di trasmettere all’infezione ad altri gatti messi a contatto con quelli infetti. Tuttavia, al momento, il gatto non rappresenta un pericolo per la trasmissione dell’infezione all’uomo, tanto che, a fronte di quasi 100 milioni di persine infette nel mondo, non vi è alcun caso di passaggio gatto-uomo del virus.
Oltre all’assenza di ragioni di sanità pubblica, l’impiego di un vaccino per COVID-19 nel gatto non sarebbe giustificabile anche in base al fatto che, nei casi di infezione naturale, questa specie animale ha raramente manifestato sintomatologia clinica e quando ciò è successo, si trattava di una blanda forma clinica con guarigione dei soggetti colpiti.
Diversa è la situazione nei visoni e negli animali negli zoo, per i quali l’impiego del vaccino per SARS-CoV-2 potrebbe essere giustificato da motivi di sanità pubblica (il visone può fungere da amplificatore e serbatoio di SARS-CoV-2 per l’uomo e può anche generare varianti antigeniche verso le quali i vaccini in via di somministrazione o di sperimentazione potrebbero essere meno efficaci) oppure dalla necessità di tutelare specie animali, come i primati non-umani, in via di estinzione e suscettibili di forme gravi di COVID-19."
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Su richiesta di FNOVI il Sogei ha interpellato l’Agenzia delle entrate in merito all’invio delle fatture elettroniche emesse da una clinica veterinaria con legale rappresentante non medico veterinario.
Domanda: Ad oggi la clinica veterinaria avente come legale rappresentante un soggetto NON iscritto all’albo, non ha modo di inviare i dati delle fatture al Sistema TS, non disponiamo di un ente per il censimento anagrafico né della struttura (non rientra tra le strutture specialistiche “umane” previste) né del responsabile la cui anagrafica ci verrebbe fornita dall’Albo dei veterinari. Ci viene chiesto se questa tipologia di struttura è però tenuta all’invio della fattura elettronica allo SDI.
Risposta dell'Agenzia delle Entrate.
Riteniamo che una società a responsabilità limitata che effettui prevalentemente servizi veterinari e che non è tenuta all’invio dei dati al sistema Tessera Sanitaria ai fini della dichiarazione precompilata, non possa godere della deroga all’invio della fatturazione elettronica ai sensi dell’articolo 10-bis del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, come modificato dall’articolo 1, comma 1105, della Legge 30 dicembre 2020, n. 178. L’articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 14/12/2018, n. 135, specifica infatti che “le disposizioni di cui all'articolo 10- bis del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, si applicano anche ai soggetti che non sono tenuti all'invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche”. L’estensione della non opererebbe quindi per i soggetti che non inviano dati al STS ma che effettuano prestazioni veterinarie. deroga
Per l'invio tramite Sistema Tessera Sanitaria sono disponibili le FAQ
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