Nicola Decaro, ordinario di malattie infettive degli animali all’Università di Bari, già la scorsa primavera aveva spiegato perché i cani, a differenza degli umani, non si “ammalano” di COVID 19.

Negli scorsi giorni, si è parlato della positività di una barboncina che vive con la famiglia di Bitonto i cui componenti sono risultati positivi. Il professor De Caro ha precisato che: “ la carica virale è molto bassa . Significa che il cane non è in grado di infettare, perché anche se viene contagiato, il virus è presente in quantità modeste, per intenderci.” 

E’ fondamentale che per la tutela della salute degli animali da compagnia seguire le buone norme di igiene, già specificate nei mesi scorsi dal Ministero della Salute. A tal proposito, lo scorso aprile il Gruppo di lavoro tecnico scientifico coordinato dalla Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari aveva elaborato un documento denominato “Linee guida per la gestione di animali da compagnia sospetti di infezione dal SARSCoV2” con lo scopo di “’impedire possibili congetture, pregiudizi e speculazioni che porterebbero ad una immotivata zoofobia, prevenendo così fenomeni di abbandono degli animali d’affezione come cani e gatti con conseguente aumento del randagismo”.

Per approfondimenti, si suggerisce di consultare il portale OIE.

Pochi giorni fa l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che solo le spese tracciate ovvero fatture pagate per prestazioni ad animali da compagnia saranno riportate nella dichiarazione 730 precompilata.
FNOVI condivide tempestivamente tutte le informazioni pubblicate dall’Agenzia delle Entrate sul Sistema Tessera Sanitaria.

A dicembre 2019 avevamo precisato che dal 2020 la detrazione sulle spese veterinarie sarebbe stata possibile solo a seguito di pagamenti tracciabili.
Lo scorso gennaio  abbiamo invece ricordato che solo per i medici veterinari la scadenza dell’invio delle fatture emesse restava il 28 febbraio.

Il Sistema Tessera Sanitaria ha una sezione FAQ aggiornata e affidabile, ad esempio Come va trasmesso un documento attestante una spesa pagata sia in contanti che in modo tracciato? Se una prestazione sanitaria viene pagata dal cittadino in parte in contanti in e in parte modo tracciato, il documento di spesa va inviato al Sistema TS come “non tracciato” (pagamentoTracciato= NO). 

COSA CAMBIA?
Per i medici veterinari nulla, perché il STS prevede già le modalità per l’invio delle spese pagate dai clienti anche in contanti. Le sanzioni sono previste sempre e solo per il mancato invio da parte dei soggetti obbligati. Dettagli
Per i proprietari di animali da compagnia la detrazione delle spese, come già precisato a dicembre dell’anno scorso quindi prima dell’inizio del nuovo anno e dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento, sarà possibile solo per le spese pagate con metodi tracciali. Quindi non in contanti.

PROSSIMAMENTE L’Agenzia delle Entrate fornirà ulteriori precisazioni e non appena disponibili le pubblicheremo sul portale.

Il provvedimento del 16 ottobre 2020 dell'Agenzia delle entrate sulla tracciabilità delle spese sanitarie e veterinarie ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata a decorrere dall’anno d’imposta 2020 ricorda che ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata , a decorrere dall’anno d’imposta 2020, i dati delle spese sanitarie veterinarie forniti all’Agenzia delle entrate dal Sistema Tessera Sanitaria, sono esclusivamente quelli con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento come carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altri sistemi di pagamento  - come previsto dall’art.23 del Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 241 e successive modificazioni.

​ Nel testo del provvedimento sono dettagliati tutti i riferimenti normativi

Fonte: 
Agenzia delle Entrate

Con la  prestigiosa introduzione del Ministro Roberto Speranza si apre la  nuova edizione del materiale didattico realizzato da Fnovi in collaborazione con il Ministero della Salute per i percorsi volontari per proprietari di cani "patentino".
"L’educazione al rispetto e al possesso responsabile è un importante requisito per una pacifica integrazione degli animali da compagnia nella nostra società.
I percorsi di formazione volontari per proprietari di cani rappresentano un’efficace opportunità per la promozione di questo approccio."

Lo scrive il Ministro nella sua introduzione e le sue parole fanno da rinforzo positivo a quelle della presentazione:
Un cane sereno e sicuro non è una casualità o una fortuna: è il risultato di amore, attenzioni e conoscenza dei linguaggi interspecifici. Anche le pagine che seguono sono il frutto degli stessi fondamenti: autori e editor, tutti medici veterinari, hanno riversato e condensato tantissime informazioni, consigli e spiegazioni. L’auspicio è che siano lette, apprezzate e condivise.

Fnovi ringrazia gli autori Carlotta Bernasconi, Raffaella Bestonso, Raimondo Colangeli, Barbara Gallicchio, Manuela Michelazzi, Lorella Notari e Clara Palestrini per aver realizzato uno strumento di grande efficacia e aver messo a disposizione di tutti le loro conoscenze.

Dopo l’invio come numero monografico di 30giorni, il materiale sarà a breve disponibile nell’Area dossier e pubblicazioni di fnovi.it e la sua pubblicazione sarà comunicata sui media FNOVI.

Viene segnalato a FNOVI che Medici Veterinari collaboratori di circuiti produttivi si stiano presentando in allevamento, informando i proprietari di aver ricevuto mandato di effettuare controlli in tema di benessere animale da parte di chi ritira o commercializza animali o prodotti. Propongono all’allevatore di firmare un documento che consentirà loro come “veterinario incaricato” l’accesso al sistema Classyfarm per compilare l’Area relativa al benessere animale.
Questo per lo stupore e l’irritazione del medico “veterinario aziendale”.

I motivi sono così riassumibili:
- la carenza di medici “veterinari aziendali” e la crescente richiesta di qualificazione degli allevamenti in tema di benessere animale che ha spinto il Ministero della salute a prevedere l’ingresso in Classyfarm di “veterinari incaricati”;
- la circostanza che il medico “veterinario aziendale” non ha provveduto a entrare nel sistema ed a formalizzare il suo ruolo in allevamento; è di tutta evidenza che ove l’avesse fatto non sarebbe stato possibile l’accesso di altri medici veterinari.
Appare facile immaginare che l’allevatore sia indotto a delegare un “veterinario incaricato” firmando un documento senza averne piena consapevolezza.

Questi episodi confermano la necessità di formare tutti i soggetti in campo, tanto più oggi con l’arrivo della nota ministeriale a firma del Segretario Generale dr. Giuseppe Ruocco.